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Donne

La violenza invisibile sulle donne durante il lockdown

Donne in 638705

Non è un servizio per le donne, rappresenta piuttosto uno spazio pubblico, voluto dalle donne della città. E' stato attivato dall'Amministrazione Comunale negli anni '80, come luogo per le donne: uno spazio non solo fisico in cui produrre cultura e ricerca, luogo di elaborazione e di comunicazione culturale, di produzione di servizi alla persona, di promozione del valore del lavoro femminile nelle sue molteplici dimensioni, di riconoscimento e cooperazione tra donne di culture differenti. Il Centro Donna non rappresenta tutta la politica del Comune di Venezia per lo sviluppo della cittadinanza delle donne, ma ne rappresenta la tipicità ricercata, si mostra come ambito organizzativo che vuole essere un contesto di libertà per le espressioni della società civile rappresentate dalle Associazioni delle donne ed un'opportunità di relazione tra istituzione e società, per costruire il senso dell'abitare uno spazio comune. In particolare il Centro: offre dal un servizio di biblioteca tematica e di genere specializzata raccoglie la documentazione a partire dagli anni '80 del movimento delle donne e le successive elaborazioni e documentazione anche fotografica della elaborazione femminile produce libri su ricerche ed esperienze sulle buone pratiche svolte e condivise da' supporto alle associazioni di genere operanti nel territorio per le loro attività ed iniziative da' visibilità alla scrittura delle donne e sulle donne con incontri di lettura, presentazione di libri, nonché laboratori di scrittura è luogo di ricerca e di elaborazione sui temi fondamentali dei diritti e della differenza promuove azioni positive per la valorizzazione e le pari opportunità delle donne nel lavoro e nella vita civile con progetti europei e interregionali e con le istituzioni del territorio è luogo di accoglienza e accompagnamento psicologico e legale di donne in difficoltà per motivi di violenza fisica e psicologica.

Ne parliamo con Marcella Pirrone, presidente della rete europea Wave, e con Concetta Schiavone, psicologa in un centro antiviolenza nel Sud Italia Una pandemia nella pandemia. Più silenziosa, invisibile agli occhi dei più, nascosta tra quelle muraglia di casa diventate ancora più pericolose della minaccia del virus. Mentre il mondo esplodeva, la violenza sulle donne è aumentata senza clamore ma in modo considerevole durante il primo lockdown. Risultato: aumento di tensione nelle case, con le donne che, con i movimenti limitati, hanno dovuto fare i conti con maggiori difficoltà a domandare aiuto e a organizzare una evasione. Era la paura della situazione esterna, che nessuno sapeva come gestire. A che segue circa donne, operatrici e psicoterapeute si sono subito attrezzate per escogitare nuovi modi per aiutare le donne in difficoltà. Gruppi criptati su Whatsapp, chiamate via Skype, ma addirittura uno sforzo in più per apparire ad accoglierle senza rischiare il contaminazione e garantire al contempo lo accrescimento del delicato percorso che porta alla rottura del rapporto violento.

Avvenimento facciamo Care amiche e cari amici, questo è un sito di attivitа realizzato per aiutare tutte le persone donne, anziani, adolescenti che abbiano all'istante violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, mobbing e stalking. Per le donne affinché attraversano un momento di difficoltà e per chi vuole approfondire la cognizione del nostro lavoro a favore della prevenzione della violenza, della promozione della cultura, della comprensione, della tolleranza e del rispetto. Per informazioni, suggerimenti, aiuto: telefonorosa alice. Tutte le avvocate sono iscritte al Patrocinio a spese dello Stato ed alcune di loro sono cassazioniste. Le avvocate ricevono la femmina, sempre gratuitamente, spiegandole i suoi diritti e illustrandole i mezzi giuridici per ottenerne il riconoscimento. Ogni gruppo viene coordinato da una psicologa o psicoterapeuta. Viene quindi offerta alla vittima la possibilità di seguire un percorso di 10 incontri al fine di modificare il trauma subito e le emozioni ad esso correlate.

Contatti Cosa fa L'associazione nasce nel dal desiderio di un gruppo di donne di darsi una forma stabile di organizzazione per una duplice finalità: affermare altre donne che, avendo subito violenze decidono di non accettare più il silenzio e, nel contempo, rendere accessibile - nelle sue dimensioni, nella sua gravità - il fenomeno della abuso alle donne. L'associazione si avvale di operatrici retribuite e volontarie che hanno sviluppato specifiche competenze nella relazione di aiuto tra donne; è tra donne che si progetta un percorso di cambiamento che prevede maggiori possibilità di scelte autonome. Dalgrazie anche alla Accordo sottoscritta con il Comune di Modena, è operativo il Centro per donne che hanno subito violenza. Il cuore funziona come luogo di accoglienza e ascolto per donne in difficoltà a causa di maltrattamenti o violenza. Il Centro offre: garanzia di anonimato prime informazioni telefoniche colloqui di accoglienza in cui le donne possono trovare audizione, sostegno, orientamento per la realizzazione di un progetto personale di uscita dalla violenza e dal disagio invio, posteriore appuntamento, alla consulenza legale presso l'associazione Donne e Giustizia relazioni più agevoli con le agenzie presenti sul ambiente servizi sociali, tribunale, forze dell'ordine.

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